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Sono Mario Cortese, laureato in Informatica e responsabile dello sviluppo software in Garofalo & Partners. Programmare non è solo il mio lavoro, è la mia passione più grande: creare codici, risolvere problemi e dare vita a programmi funzionanti è per me una delle cose più belle che si possano fare. E ogni volta che vedo qualcuno che non condivide questo entusiasmo, mi chiedo: “Ma come si fa a non amare la programmazione?” Perché, davvero, chi non programma non sa cosa si perde.
Sono di Avellino, una terra dove la gente è pratica, concreta e veloce, proprio come me. Non amo i fronzoli né le perdite di tempo: ogni mio progetto è un viaggio che deve arrivare a destinazione, con precisione e nei tempi stabiliti. Se c’è un problema, lo affronto, lo risolvo e vado avanti. L’obiettivo è quello che conta e tutto il resto è rumore di fondo.
Quando non sono davanti al computer a scrivere codice, mi troverete in montagna, a fare sport, perché ho bisogno di quella stessa concentrazione e libertà che trovo programmando. È un equilibrio perfetto: da un lato il silenzio delle montagne, dall’altro l’ordine perfetto di un codice che funziona. Ma la verità è che, mentre corro o salgo in quota, penso già al prossimo progetto, alla prossima riga di codice che mi darà soddisfazione.
In Garofalo & Partners, guido il team di sviluppo con un approccio pragmatico e orientato ai risultati: programmazione pulita, obiettivi chiari e una velocità di esecuzione che non lascia spazio alle inefficienze. Ogni riga di codice è un mattoncino che costruisce soluzioni solide e performanti, e se qualcosa non torna, tranquilli: ci metto le mani fino a quando gira come deve.
Alla fine, sono fatto così: concreto, veloce e appassionato. Per me, programmare è una missione, e chi non lo capisce forse non ha mai provato la gioia di vedere un programma che funziona alla perfezione. “Ma perché non lo fanno tutti?”, continuo a chiedermi. Forse perché la programmazione è un’arte… e io non posso farne a meno.